MY VERY FIRST BOOK ° Unpublished Prologue - IL MIO PRIMO LIBRO * Prologo Inedito

Here we are. . .  from the deepest part of my vulnerability and shyness. . . . 
Meanwhile the book takes its final editing shape . . .  this is what I got.
Love
S

- "Tell me the first memory you have of her."

That’s What they always ask fist. The part of me they call “she”.

What they actually don t know is that her interpretation of the question is not "the memory she had of herself", but the first memory she has of the other. . ..

Of all the others.

This hidden lie, never mentioned, was everything: the key to a dark dungeon, a cave that is a prison and panic room.

The best way to stay out of sight is to convince the world that you don't exist.

To do this it is essential to give life to something else; people, places, memories, traumas, desires, experiences.

When all of them come to life giving us the illusion to exist, we think we re ok.

Our job is done. We are there, present right? We operate….but eventually, what we start to experience is to feel incomplete.

This is what happens when we hide; when denying the implications of uncomfortable feelings and tumbles, we deny ourselves the right to exist at the same time.

- "The first memory I have of her?"

The doctor waits patiently. . Something has changed today.

She doesn't want to be remembered, she wants to be seen, so I reply

: - “Today I want to be seen”.

- “Didn't you feel seen enough in your life”?

Meanwhile the doc Is asking me this, I realize it can no longer work; not like this.

it's a waste of time and money for both of us.

- “Doc, I really like you, you re good and patient, having had people like you in my childhood. . . But what I'd like to tell you is that I lied. I've lied to you for the past few months and I've lied I've always lied to everyone. "

Doc is still… waiting ....

- “If I just make a list of the lies I've told, to protect myself, hide, manipulate, obtain.

Out of shame, out of fear, out of desire to be loved, seen .. For convenience. wow! It’s gross!

I've been making a list, to be honest, and I'm not sure I'll be able to finish it anytime soon.
There have always been so many people inside me, so many people with different opinions, different ideas, different memories, that I have lost the ability to hear the one true voice, the authentic one.

The one who does not need any of all the experiences that I have forced myself to live, the people I have set myself to meet, hang out with, whom I like and please.

There are so many stories in here, I don't even know where to start.

But today is a good day to start.

Nothing apparently different from the usual, but I'm not going to spend an extra day prisoner in a mirror room.
The sun is high and I want to go out.
I need to free “them” up and breathe some air: this circus is living inside me, around me, made in energy, and dreams and hopes.

And yes, lies as well. . .especially lies. "

The Doctor thinks about it for a moment:

- "What is giving me any guarantee that if you have lied up till now, you will not lie this time too?"

- “Nobody, nobody guarantees it.
As no one guarantees me that by doing what you suggests, I will actually get bette, Assuming you really knows what's best for me, not because you studied it but because you have experienced something like I did…. lived.

Are you able to guarantee me this "?

- "No, I'm not".

- "Well, apparently we are together in this. . . We should both try to trust, to navigate on sight….. and we'll see where the waves of life and the wind of destiny are guiding us."


Eccoci qui. . . dalla parte più profonda della mia vulnerabilità e timidezza. . . . Nel frattempo il libro prende la sua forma di editing finale. . . questo è quello che ho ottenuto. 
Con Amore S

“Mi racconti il primo ricordo che ha di lei.”

Quello che chiedono sempre.

In verità non sanno che la sua interpretazione di questa

domanda non è “il ricordo che aveva di se stessa”, ma il primo ricordo che ha dell’altra. . . degli altri.

Di tutti gli altri.

Questa menzogna celata, mai menzionata, era tutto: la chiave di una segreta buia, una grotta che poteva fungere da prigione e da panic room.

IL modo migliore per rimanere defilati è quello di convincere il mondo che non si esiste.

Per farlo è essenziale dare vita ad altro; persone, luoghi, ricordi, traumi, desideri, esperienze. Tutto questo prende effettivamente vita, e ci permette di esistere, ma i sentiremo sempre incompleti.

E’ quello che succede quando ci nascondiamo, quando negando le implicazioni di sentimenti scomodi e capitomboli, neghiamo a noi stessi nello stesso tempo, il diritto di esistere.

“ll primo ricordo che ho di lei?”

La dottoressa aspetta con pazienza. .

Qualcosa è cambiato, oggi. Lei non vuole essere ricordata,

lei vuole essere vista, quindi risponde: -“Oggi ho voglia di essere vista”.

“Non si è sentita abbastanza vista nella sua vita”?

Cosi non può più funzionare; è uno spreco di tempo e soldi per entrambe.

“Dottoressa, lei mi piace, davvero, è brava e paziente, ad averne avute di persone come lei nella mia infanzia. . . Quello che vorrei dirle però è che ho mentito.

Ho mentito a lei negli ultimi mesi, ma ho mentito ho sempre mentito a tutti.”

Quella tace....

“Se faccio una lista delle bugie che ho detto, per proteggermi, nascondermi, manipolare, ottenere. Per vergogna, per paura, per voglia di essere amata, vista.. Per comodo.

Mi sono messa a fare una lista, a dire il vero, e non sono sicura di riuscire a portarla a termine presto.

Ci sono sempre state cosi tante persone dentro di me, cosi tante persone con opinioni diverse, idee diverse, memorie diverse, che ho perso la capacità di ascoltare l’unica vera voce, quella autentica.

Quella che non ha bisogno di nessuna di tutte le esperienze che mi sono costretta a vivere, le persone che mi sono imposta di incontrare, frequentare, a cui piacere e compiacere.

Ci sono cosi tante storie qui dentro, che non saprei nemmeno da dove iniziare.

Però oggi è un giorno buono per iniziare.

Niente di apparentemente diverso dal solito, ma non ho intenzione di passare un giorno in più prigioniera in una stanza degli specchi.

C’e il sole e io voglio uscire. Far prendere aria tutto questo caravanserraglio che vive dentro di me, attorno a me, di vita propria, di mia energia, di sogni e di speranze.

E si, anche di bugie. . .”

La Dottoressa ci pensa un attimo: “E cosa mi garantisce che se ha mentito fino ad oggi, non mentirà anche questa volta?”

“Nessuno, nessuno lo garantisce. Come nessuno garantisce a me che facendo quello che lei mi suggerisce, io riesca effettivamente a stare meglio.

Ammesso che lei sappia davvero cosa è meglio per me, non perché lo ha studiato ma perché lo ha vissuto.

E’ capace di garantirmi questo”?

“No, non lo sono “.

“Ecco, allora dovremmo provare entrambe a fidarci, a navigare a vista, e staremo a vedere quello che succede”.

sara levi